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L'oroscopo del covid

Negli ultimi tempi ho visto molta gente sui social network che condivideva appelli che esortavano a vaccinarsi contro il Covid. Alcuni si spingevano a introdurre l'obbligatorietà del vaccino (per inciso, allo stato attuale i vaccini disponibili sono ben pochi rispetto alle persone da vaccinare; parlare di obbligatorietà è prematuro e ozioso). Si esortava a stare "dalla parte della scienza" (come se fosse una fazione o un partito politico) o ad "ascoltare la scienza" (quasi fosse un oracolo).

Il problema di questi appelli è che spessissimo sono insulti gratuiti verso coloro che nutrono dubbi nei confronti dei vaccini o che non intendo vaccinarsi (ok, non sono "insulti" nel senso stretto del termine. Si evita di dire idiota no-vax, assassino irresponsabile, bensì, con malriuscita ironia, guarda che Bill Gates ti inetta il 5G per controllarti e renderti schiavo del NWO dando quindi del credulone a chi non si vaccina).

La mia impressione è che questo non è il modo migliore per convincere la gente a vaccinarsi: insultare gli altri non ha mai portato nessuno dalla propria parte. L'approccio più "scientifico" sarebbe quello di spiegare che i vaccini sono (sostanzialmente) innocui [1], che è importane avere una buona copertura vaccinale, etc. Ovviamente tutto ciò costa molta più fatica e soprattutto necessita di ottime conoscenze mediche (che pochi hanno), mentre è molto più facile condividere acidi appelli. Anzi, oserei dire che quest'ultimo modo di fare è controproducente: si va a creare un compattissimo fronte no-vax che poi diventa difficilissimo da erodere.

Allora perché si continua a insultare chi non vuole vaccinarsi? Perché ci si ostina in questo comportamento antiscientifico da parte di quelli che "ascoltano la scienza"? Semplice. Perché a chi rilancia questi appelli non gliene frega nulla della scienza. A loro interessa sentirsi "dalla parte del bene" e visto che è passata l'idea che i vaccini sono il Bene(TM), chi non si vaccina non è altro che immonda feccia e servitore di satana. Da ciò segue che questi malvagi no-vax possono essere presi a pesci in faccia per la pubblica via.

La conferma di quanto ho scritto ce l'ho avuta oggi. Come ogni anno, a fine dicembre vengono pubblicati degli oroscopi per l'anno successivo (l'anno scorso dicevano che il 2020 sarebbe stato un anno luminoso). Orbene, ho visto che i sedicenti "ascoltatori della scienza" condividevano allegramente il loro oroscopo.

Quindi, smettetela con questi stupidi appelli che non servono a niente e sono potenzialmente dannosi. Tra l'altro c'è un altro problema non secondario. Se ci si abitua a coprire di insulti chi ha delle riserve su i vaccini così come su altri argomenti sensibili, quando arriva un tecnico (questa volta davvero competente) che dice no, aspetta un attimo, bisogna precisare che... questo non potrà esprime il suo parere.

[1] Frase detta per enfasi retorica. Non ho sufficiente competenza per affermarla certamente, coerentemente con quanto scritto nella frase successiva.

Potenza

Oggi vi racconterò una barzelletta nerd. Sono abbastanza sicuro che qualcun altro aveva già inventato questa storiella.

Si racconta che durante un esame di Fisica 1 il professore chiese al candidato (studente di Ingegneria) quale fosse l'unità di misura della potenza. Lo studente prontamente rispose: «Il chilowattora... all'ora.»

(Amici ingegneri non prendetevela male: qui si ride e si scherza.) L'ironia sta nel fatto che molti ingegneri, soprattutto quelli elettrici, misurano assai spesso l'energia in kWh quasi dimenticandosi del joule (1 kWh = 3,6 MJ). Pertanto ad essi verrebbe spontaneo misurare la potenza (energia per unità di tempo) in chilowattora all'ora. Ovviamente nessuno si sognerebbe mai di fare una cosa del genere ma userebbe il watt.

Ovviamente? Forse non così tanto:

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"Nel complesso, la mia analisi suggerisce che un video su Netflix nel 2019 consumava in genere 0,12-0,24 kWh di elettricità all'ora" (evidenziazioni mie)

Lo screenshot è tratto da questo articolo.

PS 120-240 W di potenza consumata per un servizio di streaming. Sono l'unico a cui sembra inverosimilmente alta questa stima?

Senza vergogna

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«Bisogna tener presente che in una progressione esponenziale uno più uno non fa due perché gli effetti si cumulano secondo uno schema di progressione che tiene conto dei danni consolidati e acquisiti nel periodo precedente.» (qui evidenziazioni mie)

A quanto pare c'è qualcuno che non ha nessuna vergogna a scrivere che uno più uno non fa due. E il post si potrebbe anche chiudere qui facendosi una grassa risata, ma ci sono un paio di cosine da dire.

Probabilmente, leggendo anche le frasi successive, mi sembra di intuire che quello che l'autore voleva dire fosse semplicemente che gli effetti del cambiamento climatico si propagano esponenzialmente nel tempo. Questo goffo modo di spiegarsi mostra come il lettore medio ignori il concetto di esponenziale (dopo anni in cui i giornalisti scrivono "cresce esponenzialmente" anche se ci sono solo due dati da confrontare). Tutto ciò porta a due conclusioni.

La prima è che si vede per l'ennesima volta come in Italia sia bistrattata la matematica (e la scienza). Pensate se l'autore avesse sbagliato un congiuntivo: uno stormo di grammar-nazi sarebbe sceso in picchiata a correggere l'errore e, se a parlare fosse un politico, ci avrebbero fatto uno sketch comico. Ma con l'errore matematico no. Qui invece c'è uno che dice che 1+1≠2 e nessuno monta la polemica.

La seconda è riguarda il probabile destinatario di quell'articolo. Non bisogna essere un'aquila per capire che il sito su cui è apparso l'articolo trova come lettori principalmente i gretini ambientalisti. I gretini sono quelli che riempiono le piazze con manifestazioni per dire ai politici di "ascoltare la scienza" [1]. Da ciò capiamo che la preparazione matematica dei gretini non è migliore di quella dell'italiano medio. Poiché la scienza (da Galileo in poi) fa massiccio uso di matematica, è quantomeno bizzarro che questi gretini chiedano di ascoltare qualcosa che essi stessi non capiscono. E, si badi, in questo caso specifico non si sta facendo riferimento a concetti sofisticati. Qui si parla di esponenziali e logaritmi, cose da terza liceo scientifico. Cose che sono il pane quotidiano di chiunque abbia un minimo di preparazione tecnica. Do quindi un consiglio disinteressato ai gretini: studiate bene le materie scientifiche; magari così capite che i problemi legati ai cambiamenti climatici e all'inquinamento sono dannatamente difficili e non si risolvono con la bacchetta magica. E magari capite anche che i politici non sono personaggi malvagi indifferenti ai problemi ambientali, ma semplicemente sanno che questi problemi, allo stato attuale, non hanno soluzioni se non il radicale e completo smantellamento della civiltà.

[1] Detto dalla Thumberg al forum di Davos

Referendum costituzionale

Alcune considerazioni sul referendum costituzionale

Il 20 e 21 settembre voteremo per il referendum costituzionale che riduce il numero di parlamentari. Se vincerà il SÌ, la riforma è approvata e si passa da 630 a 400 deputati e da 315 a 200 senatori. Se al contrario vince il NO, le cose rimangono così come sono. Quello che sento in questi giorni sono argomentazioni, che di logico non hanno un bel niente, presentate da certi "costituzionalisti" dell'ultima ora; tendono a ergersi a supremi difensori della Costituzione con un modo di fare quasi religioso. Altri poi cercano di difendere il proprio punto di vista squalificando l'avversario (come si fa di solito in Italia per ogni discussione politica).

In realtà la faccenda è estremamente più semplice di come è presentata e qui ve ne voglio parlare. Prima di cominciare, faccio notare che io non sostengo nessuna delle due fazioni (non avendo ancora scelto cosa votare). Proporrò semplicemente un criterio di scelta per il voto.

Chiaramente cambia poco se il numero di deputati fosse ad esempio 625 o 642, invece che gli attuali 630. In un certo senso possiamo affermare che se il numero di parlamentari di discosta di poco da quello attuale, poco cambiano le caratteristiche della nostra democrazia. Diciamo quindi che le caratteristiche della democrazia cambiano con continuità col numero di parlamentari. Ma quali sono le caratteristiche delle democrazia che cambiano? Beh, un parlamento con pochi rappresentanti ha il vantaggio di prendere decisioni più rapidamente, mentre uno più grande ha processi legislativi più "burocratici" e lenti. D'altro canto un parlamento grande è più rappresentativo della popolazione di quanto lo sia uno piccolo. Lo si vede chiaramente con gli estremi: un parlamento formato da un solo deputato fa le leggi in un attimo, ma non rappresenta per nulla le minoranze; viceversa se tutti i 60 milioni di Italiani sedessero in parlamento, non si riuscirebbe a prendere nessuna decisione (ma sarebbero tutti rappresentati). Pertanto, credo concorderete, il numero ottimale di deputati è una via di mezzo.

Un altro vantaggio di un parlamento grande è che, per influenzare il voto con la corruzione, serve l'appoggio di un maggior numero di deputati. Però in un parlamento piccolo il valore del singolo deputato cresce, quindi è necessario più denaro per corromperlo. C'è poi anche la questione che con un parlamento piccolo si risparmia sugli stipendi degli onorevoli, ma oserei dire che è una somma risibile e che questo è un argomento fantoccio.

Come votare quindi? Beh, alla luce di quanto detto e vedendo l'esperienza di altri paesi, scegliete qual è il numero di parlamentari nel vostro parlamento ideale. Se si avvicina di più a 630+315=945, votate NO; se invece si avvicina di più a 400+200=600 votate SÌ [1]. Tutto il resto sono emerite falsità demagogiche [2].

Ma quali sono queste falsità che si continuano a dire?

  • La Costituzione non si tocca. Faccio umilmente notare che la Costituzione stessa permette di essere modificata.

  • Stai con la casta!!!11!!1!! Definisci "casta".

  • Si favorisce Salvini/il PD/i grillini. Che è come dire: «invece di convincere la gente a votare per il mio partito, meglio fare delle regole che mi favoriscono». Vorrei poi far notare che le Leggi, e ancor di più le Leggi costituzionali, devono essere universali e non funzionare solo per la politica e la società attuale. In questo caso, comunque sarà il risultato del referendum, manterremo il numero di parlamentari per molti decenni a venire.

  • Bisogna accompagnare il taglio dei parlamentari con una riforma organica della Costituzione. Questa frase è basata sul nulla. Basta rileggersi quanto scritto sopra per accorgersene. Di solito quelli che usano questa argomentazione vogliono fare la "riforma organica" e presentarla come semplice "taglio dei parlamentari", salvo che ci infilano dentro una "sorpresona".

  • Il taglio dei parlamentari è la vittoria del populismo/antipolitica/demagoglia. Anche questa frase è basata sul nulla. Il fatto che i proponenti siano i cosiddetti populisti, non rende questa proposta populista.

  • Insieme al taglio dei parlamentari bisogna fare la riforma elettorale. In primo luogo ricordo la legge 27 maggio 2019, n. 51, con la quale si è reso il sistema elettorale indipendente dal numero di parlamentari (sostanzialmente all'interno della legge che regola le elezioni espressioni del tipo "i 630 deputati" vengono sostituite con "i deputati"); pertanto anche questa è un affermazione basta sul nulla. In secondo luogo vorrei esprimere la mia indignazione per come si concepiscono le leggi elettorali in Italia. Praticamente siamo stati abituati ad una riforma elettorale per legislatura o quasi, fino allo scandalo (io lo concepisco tale) dell'Italicum, legge elettorale MAI usata per NESSUNA elezione. A pensar male si direbbe che i governi, guardano i sondaggi e tendano a fare una una legge elettorale che li favorisca in modo da poter perpetuare il loro potere. Vedendo invece altri paesi, i sistemi elettorali rimangono invariati. Ad esempio se uno guarda le elezioni della Camera dei Deputati degli Stati Uniti in Massachussets vede che il sistema elettorale è lo stesso dalla fine del '700 (hanno solo cambiato i collegi per adattarli alla popolazione). Perché non possiamo anche noi mantenere un sistema elettorale per almeno un secolo prima di cambiarlo? (Con questo non intendo dire dire che l'attuale sistema elettorale vada bene, anzi. Voglio solo che la competizione elettorale si svolga con delle regole fisse e che non vengono cambiate per il capriccio di qualche politicante aggrappato alla poltrona.)

In conclusione, dico che la cosa senz'altro positiva di questo referendum è che, indipendentemente dal risultato, non sentiremo più politicanti andare in TV a menarla con questa storia del taglio dei parlamentari.

[1] Uno può intendere la parola "avvicina" anche in senso logaritmico, cioè dire che la distanza tra x e y è pari a |log x - log y|. Oppure considerare altre distanze.

[2] A dirla tutta ci sarebbero altre cinque cosine da notare.

  1. Se passa la riforma il numero minimo di senatori assegnati a ciascuna regione passa da 7 a 3, venendo quindi svantaggiate le regioni più piccole.

  2. Le Province autonome vengono equiparate alle regioni, avvantaggiando quindi i Trentini e i Sudtirolesi.

  3. La riforma riduce da 12 a 8 e da 6 a 4 rispettivamente i deputati e senatori eletti nella circoscrizione estero. Vengono quindi avvantaggiati gli Italiani espatriati.

  4. Il numero di senatori a vita nominati dal PdR non può mai superare cinque.

  5. I rappresentanti regionali convocati per l'elezione del PdR non cambiano di numero, dunque le regioni aumentano il loro potere.

Si veda qui per ulteriori dettagli.

La app del coronavirus

Si parla tanto di una fantomatica app per tracciare contatti dei cittadini con il fine di contenere i contagi da coronavirus. In particolare si sta parlando se obbligare tutti a installare tale programma sul telefono di ciascuno. Vorrei evidenziare un problema che molti stanno tralasciando, e cioè mia nonna.

Un mesetto fa io ho aiutato mia nonna ad installare un programma di videoconferenze per poter fare delle chiamate di famiglia. Ci ho passato una mezz'oretta buona al telefono. Ora io mi chiedo come possa fare il governo per far installare un programma a milioni di anziani che non sono propriamente delle cime con l'informatica. Io questo tempo l'ho speso solo perché a mia nonna voglio bene.

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